Vi ricordate la Comprex, nota azienda di arredamento nel trevigiano? Da sempre punto di riferimento importante per quanto riguarda il settore del mobile, la Comprex aveva dovuto affrontare un periodo non troppo felice qualche tempo fa, in seguito all’uscita di uno dei soci dal direttivo. La sua liquidazione, infatti, aveva rischiato di mettere in ginocchio l’azienda ma per fortuna le cose sono andate diversamente e oggi la Comprex è quella di un tempo, con una marcia in più e una forza imprenditoriale decisamente dinamica!
Grazie al Comprex concordato, infatti, ogni cosa si è risolta per il meglio e sono io stesso più che felice di annunciare, se già non lo siete venuti a sapere, che l’azienda ha conseguito una vittoria importante: quella di riuscire, in un momento delicato per l’economia del nostro Paese, a rialzarsi più forte di prima!
Se visitate il sito web della Comprex potete sfogliare il catalogo direttamente online, e farvi un’idea della qualità degli arredi proposti: le collezioni non sono cambiate e i designer dell’azienda sono sempre loro, i migliori di tutta la zona. Le eccellenti finiture, i materiali di prima qualità, la scelta aziendale di prendere a cuore anche l’ambiente grazie al progetto Green Heart continuano ad essere presenti, ma sono molte anche le novità che si sono sviluppate in seguito al Comprex concordato!
Oggi l’azienda offre tutta la qualità degli arredi di un tempo, ma si rivolge anche al futuro, con collezioni nuove e ampliate, una maggior presenza a livello promozionale e una grandissima voglia di riscatto.
In un momento in cui la situazione economica italiana continua ad essere piuttosto delicata e complessa, credo che la Comprex sia un classico esempio per tutte le aziende che se la vedono brutta: l’esempio di come sia possibile tornare ad essere un punto di riferimento incontrastato, nonostante le difficoltà incontrate durante il cammino!
La Comprex oggi è un’azienda di arredamento sana e completa, che nulla ha da invidiare ai competitors italiani e stranieri e che si accinge a diventare sempre più un caposaldo nel settore del mobile. In Italia non tutto è perduto quindi, anche nel settore più a rischio!