Il settore degli investimenti immobiliari è un comparto di delicata gestione, che richiede competenze ed abilità importanti per essere gestito e coordinato al meglio. Per rendere più agevole l’iniziativa di molti clienti, nell’ambito degli investimenti immobiliari è nato il “crowdfunding immobiliare”, conosciuto anche come “real estate crowdfunding”. Lo spiegano molto bene gli esperti di Compendium Value in una loro interessante guida, che andremo di seguito a sintetizzare. Esso, infatti, apre a tutti la possibilità di avventurarsi nel mondo del settore immobiliare. Nato nel 2012 negli Stati Uniti d’America, il crowdfunding immobiliare attualmente frutta almeno 20 miliardi di euro. E che da qualche anno è giunto anche in Italia. Esso rappresenta una nuova modalità di investimento, che mette nelle condizioni i diversi investitori di condividere e partecipare al finanziamento di natura immobiliare, sia per usi residenziali che commerciali. In cambio, viene corrisposta una remunerazione del capitale, attraverso la modalità del crowdfunding. Esso consiste, raccontano ancora i Compendium Value broker, nella raccolta di risorse online da parte della “folla” (in inglese crowd, appunto). Il progetto fa riferimento all’acquisto di un immobile, purché si realizzino le seguenti condizioni: sia dichiarato nel reddito; sia finalizzato alla ristrutturazione di una proprietà immobiliare, anch’essa inserita nel reddito o venduta, generando una plusvalenza; sia orientato alla promozione di un progetto ecosostenibile. L’investimento può avere come oggetto anche un’infrastruttura. Esistono tre diverse forme di piattaforme di crowdfunding immobiliare, che si differenziano in base modello di business: piattaforme equity, se l’investimento avviene attraverso “sottoscrizione di titoli di proprietà del capitale di un veicolo societario che promuove il progetto immobiliare”; piattaforme lending: in questo caso l’investimento si realizza mediante il prestito di denaro ai fautori del progetto immobiliare. Il prestito verrà poi rimborsato, attraverso una remunerazione, che può essere fissa o oscillare in base agli indici; piattaforme ibride, che mescolano un mix dei precedenti metodi, seppur siano poco fruite, soprattutto negli ultimi tempi. Il Crowdfunding immobiliare presenta vantaggi e svantaggi.
Di certo, consente di: essere coinvolti attivamente in importanti progetti, ma affrontando una spesa non eccessivamente alta; differenziare gli investimenti, poiché il capitale necessario subisce un calo e il soggetto ha la possibilità di di partecipare ad un numero più consistente di investimenti; delegare il coordinamento del progetto al suo fautore; una maggiore liquidità, se le piattaforme incrementano un mercato secondario, in cui vendere le quote degli altri investimenti, se ci fossero altri investitori interessati; un controllo diretto sull’investimento e la possibilità di relazionarsi, in modo diretto, con l’organizzatore principale del progetto. Ovviamente, si tratta pur sempre di un investimento e, in quanto tale, anche il crowdfunding immobiliare presenta rischi connaturati ad un’azione di questo genere. Le migliori piattaforme, per questo motivo, sono chiamate a limitare i rischi; dall’altro lato, il cliente deve attrezzarsi, cercando di accumulare informazioni, conoscenze e competenze sul trend del mercato immobiliare nell’area in cui si colloca il progetto di investimento.